FORME E FORMALITA’ DI INVITI E PARTECIPAZIONI

Nell’era della multimedialità, in cui gli scambi comunicativi viaggiano quasi unicamente tramite internet, solo il sistema di riti e consuetudini del matrimonio è riuscito a conservare inalterata la tradizione della
corrispondenza per posta. La ricezione della partecipazione costituisce il primo atto dell’allargamento dell’evento al di fuori della ristretta cerchia delle due famiglie degli sposi.

Il primo passo da compiere nell’individuazione del biglietto opportuno è
quello che porta verso la tipografia: rivolgersi a un professionista evita degli inconvenienti spiacevoli e difficilmente emendabili come trovarsi di fronte una varietà di modelli limitata e poco soddisfacente, una qualità mediocre della carta e della stampa, e i refusi, quegli errori nella battitura delle parole che potrebbero ridicolizzare il messaggio dell’invito o addirittura cambiare il cognome dello sposo o della sposa “Per questo motivo un servizio utile offerto da noi professionisti”, spiega Fabio Petrozzi, esperto tipografo, “è la visione della bozza prima della stampa definitiva”, che ha il pregio ulteriore di intervenire  in tempo sulla grafica o sulla forma dell’invito. Sempre attingendo alla competenza della tipografia di via Matteotti, e all’esperienza di due generazione maturata nell’arco di ben 37 anni, scopriamo le fondamentali formalità della stesura di inviti e partecipazioni: “la tradizione predilige che le partecipazioni siano stampate su un cartoncino doppio aperto a
libretto, preferibilmente di colore bianco o avorio, con caratteri sobri ed
eleganti, tipo il corsivo inglese”. Ma il tipografo non preclude altre scelte, ad esempio nel colore del cartoncino, che può essere anche blu o grigio, o del tipo di carattere, come quello a rilievo o l’elegante rilievo a secco delle iniziali degli sposi. Gli sposi, inoltre, possono decidere la qualità della carta: dall’elegante pergamena alla raffinata cartiera amalfi, dall’alternativa carta di riso all’eccentrica carta riciclata con inserti di petali di rosa. E fin qui domina il personale gusto estetico. Il galateo invece guida il contenuto della partecipazione e la consegna della stessa, esigendo la scrittura a mano degli indirizzi sulle buste che poi devono essere inviate per posta oppure consegnate a mano, nel caso dei parenti più stretti o dei testimoni, entro 40 giorni prima delle nozze (il semplice annuncio può essere recapitato anche 15 giorni prima).
Anche nella scrittura della partecipazione domina il galateo: i nomi degli
sposi campeggiano in alto nel biglietto e per galanteria quello della sposa
precede a sinistra quello dello sposo. Al centro verrà collocato il messaggio d’invito alla celebrazione con frasi tipo: “Si uniranno in matrimonio” o “Annunciano le proprie nozze”; seguono poi le indicazioni riguardanti la chiesa, la città, la data e l’ora. In basso si collocano i recapiti dei futuri coniugi e un terzo nel caso in cui gli sposi abbiano già un loro appartamento. L’invito alla sala ricevimenti generalmente trova spazio in un bigliettino più piccolo collocato nella stessa partecipazione; è comunque possibile inserire l’invito nella stessa scritta della partecipazione, dopo l’indicazione della chiesa della celebrazione con la frase “… seguirà il ricevimento…”. In ogni caso è necessario non dimenticare l’appello all’invitato a confermare o meno la sua presenza concludendo, in basso a destra, con la scritta “E’ gradita gentile conferma” o con la sigla R.S.V.P. (Réspondez s’il vous plaît). Questa la consuetudine della partecipazione, rimasta invariata sino ad oggi, se non per un cambiamento: è sempre meno raro trovare biglietti con frasi in cui i figli invitano al matrimonio dei loro genitori, con partecipazioni appropriate.

Inviti Matrimonio.
Partecipazioni Matrimonio.